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Attualità venerdì 30 giugno 2017 ore 09:37

Coldiretti dice stop all'accordo con il Canada

Stop al Ceta, l’accordo tra Unione Europea e Canada: è un regalo alle lobby industriali all’omologazione e all’abbassamento della qualità del cibo



MASSA — Coldiretti scrive così ai sindaci della Provincia di Massa Carrara chiedendo di “schierarsi al fianco di una nuova battaglia in difesa del Made in Italy agroalimentare e delle eccellenze del paniere toscano”. In discussione in questi giorni in Parlamento, la ratifica del trattato di libero scambio dei prodotto rischia di essere un enorme boomerang per il sistema agroalimentare ed agricolo. 

“Prima di prendere una decisione chiediamo ai parlamentari di fermarsi e valutare attentamente i contenuti dell’accordo per evitare gravi conseguenze per i nostri territori e per il nostro Paese. – incalza Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Massa Carrara - Per questo abbiamo sollecitato gli amministratori dei Comuni della Provincia apuana a schierarsi a sostegno della battaglia di Coldiretti. L’accordo Cera con il Canada non solo legalizza la pirateria alimentare, accordando il via libera alle imitazioni canadesi dei nostri prodotti più tipici, ma spalanca le porte all’invasione di grano duro trattato in preraccolta con il glifosate vietato in Italia e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero. E’ necessaria quindi una valutazione ponderata e approfondita dell’argomento, soprattutto in considerazione della mancanza di reciprocità tra modelli produttivi diversi che grava sul trattato”.

Secondo un Dossier redatto dalla Coldiretti delle 291 denominazioni Made in Italy registrate ne risultano protette appena 41, peraltro con il via libera all’uso di libere traduzioni dei nomi dei prodotti tricolori – un esempio è il Parmesan – e alla possibilità di usare le espressioni “tipo; stile o imitazione”. “E’ a rischio lo stesso principio di precauzione – spiega ancora Fantini - perché la legislazione canadese ammette l’utilizzo di prodotti chimici vietati in Europa. Per questo abbiamo chiesto ai sindaci lucchesi di sostenere questa nostra battaglia. Non si tratta di un tema che riguarda solo l’agroalimentare, ma sono in gioco gli interessi di tutti i cittadini consumatori.

Agli enti locali della provincia di Massa Carrara abbiamo chiesto di approvare un ordine del giorno, a livello di giunta o di consiglio, per sollecitare il Parlamento e il Governo a impedire l’entrata in vigore nel nostro Paese del Ceta, arrestando il processo di ratifica dell’accordo in Italia e adottare ogni iniziativa necessaria a ostacolare l’applicazione di questo trattato anche in via provvisoria”.

A livello nazionale Coldiretti è impegnata, con una coalizione di altri portatori di interesse, in un’azione tesa a informare e sensibilizzare il Governo e i parlamentari italiani, chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell’accordo Ceta e impedire l’entrata in vigore del trattato in via provvisoria. Per fermare il Ceta, il 5 luglio, Coldiretti ha organizzato una manifestazione nazionale, in piazza Montecitorio. Intanto ieri proprio una delegazione della Coldiretti apuo-lunigianese era presente al presidio organizzato a Roma nei pressi del Senato. 


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